Soul e Daimon

Soul, Disney Pixar

Diverse recensioni di Soul, l’ultimo film della Pixar, diretto da Pete Docter, già regista di Inside Out, dicono che questo non è un film per bambini. 

Si tratta della storia di un insegnante e jazzista che vive a New York, ossessionato dall’idea di poter avere una brillante carriera come musicista professionista nei jazz club più noti della Grande Mela. Nel momento in cui pare aver ottenuto l’ingaggio dei suoi sogni, attraverso un allievo che è diventato noto e collabora con una grande band capitanata da una famosa jazzista, ha un incidente. In quello stesso momento, che sarà seguito da diversi colpi di scena, la sua anima viene prelevata e separata dal suo corpo per ritrovarsi nell’Ante-Mondo (Great Before, nella versione americana), luogo in cui le anime vengono rigenerate in termini di passioni, attraverso un percorso presso l’Io Seminario, prima di essere trasferite nel corpo di un futuro nascituro e poter riprendere la propria esperienza di vita sul pianeta Terra. Nella prima fase di questo percorso viene decisa la personalità di colui che sarà in futuro nuovamente un essere umano incarnato, attraverso varie esperienze che mettono ciascuno a contatto con caratteristiche che verranno poi sviluppate nella vita terrena. 

L’elemento sicuramente dirompente di questo film è quello che riguarda il dover cercare e trovare una “scintilla” che motivi la vita del futuro incarnato e permetta di fargli dunque meritare la discesa sulla Terra. A ciascuna anima viene a questo scopo abbinato, dai guardiani-consulenti, un mentore (nel film vengono nominati tantissimi personaggi illustri che hanno svolto questo ruolo per aiutare le anime maggiormente in difficoltà a trovare, ante-vitam, il proprio scopo), il quale ha il compito di svolgere questa funzione molto preziosa. 

L’Ante Mondo

In questo esatto momento, si fa spazio un concetto a me particolarmente caro, sebbene non venga citato apertamente, che è quello del daimon, che, come voglio ricordare, viene definito in questi termini da James Hillman: “prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine, un disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. E’ il daimon che ci ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino. Il daimon ci accompagna fedele e ci stimola alla grandezza, alla potenza. Vuole essere celebre e celebrato e non desidera altro che esprimersi.” In Soul viene così menzionata proprio la fase in cui, nel mondo di passaggio tra la morte e la nuova nascita, si sceglie una vita futura, attraverso la quale incarnarsi e portare a compimento la propria scintilla nell’esperienza terrena.  

“Negli anni Novanta lo psicologo americano James Hillman ha recuperato questa antica idea platonica (e prima ancora orfico-pitagorica), e ha sviluppato la cosiddetta teoria della ghianda, secondo la quale siamo tutti venuti al mondo con un’immagine scelta prima di nascere, che ci definisce: “ognuno di noi percepisce che la propria vita – scrive Hillman nel suo libro più noto, Il Codice dell’Animacontiene molte più cose di quante le mille teorie fin qui formulate riusciranno mai a definire. Chi non ha mai avuto, almeno una volta nella vita, una sorta di illuminazione che ci ha condotto dove siamo. Questo qualcosa ci ha colpiti come un fulmine. Dopo la ‘fulminazione’ avevamo chiaro in mente ciò che dovevamo fare e lo abbiamo fatto. Improvvisamente abbiamo avuto una maggiore coscienza di noi”.

La fulminazione di cui parla Hillman è esattamente la scintilla al centro del film: il talento, la passione, quell’ambito dell’esistenza che riempie tutto di senso, che fa stare bene e fa sentire vivi per un motivo.”

Come viene detto con parole inequivocabili nel film: “La scintilla non è lo scopo di una persona: oh, voi mentori e le vostre passioni, i vostri scopi, il senso della vita!”. 

La scintilla, dunque, non è da identificare con lo scopo: è semmai espressione di un godimento profondo, è sentirsi se stessi in ogni attimo e si identifica esattamente con quello che è il concetto di trovare, magari attraverso l’aiuto e il sostegno del proprio daimon, che ci accompagna e che ci ricorda costantemente chi siamo, aspetti e modi di noi stessi attraverso i quali decideremo di esprimerci, di rappresentaci e farci rappresentare, al fine di vivere per conoscere la vita, in cui essa stessa diventa il mezzo per accedere alla conoscenza.

E’ dare valore e significato a ogni istante, a ogni momento, attraverso tutti gli istanti di commozione profonda e di contatto con quello che ci strabilia, ci colpisce, ci meraviglia, ci sorprende, ci insegna. “Il film di Docter mette al centro della scena l’alterità. In Soul i riferimenti teorici sono molto diversi: di fondo c’è il tessuto spirituale della psicologia archetipica che mette al centro della scena la chiamata, il senso profondo della vita.” E’ questa dunque la scintilla: semplicemente vivere, sapendo di valorizzare ogni istante al massimo, mettendoci la più grande partecipazione ed evocando attraverso questa uno stato di flow, l’ “essere in bolla” citato nel film, in cui tutto è naturale, fluisce, ha significato. Lo stato di flusso è dunque quella condizione attraverso la quale si è assorbiti completamente nel piano della creazione, attraverso una connessione straordinaria tra mente, corpo e mondo spirituale, in un momento di “concentrazione armonica”. 

Ho trovato anche molto interessante venga citato il rischio di perdersi nella totale identificazione con il proprio scopo, poiché sono parte centrale del film anche le anime perdute, ovvero quelle ossessionate da qualcosa che le scollega dalla vita, perché se ne sentono schiacciate. Questo può avvenire, come esposto da questo film, anche nel caso di coloro che vivono in uno spazio di gioia che diventa ossessione e che porta a stancarsi della vita e a staccarsene. 

Sebbene dunque in apparenza si possa dire che Soul non è un film per bambini, penso che la Disney, e in questo caso più specificatamente la Pixar, abbia sempre avuto la capacità di essere estremamente visionaria, e di mostrare e presentare, attraverso il proprio punto di vista sulla realtà, più livelli di fruizione e di comprensione per tutte le età e tutte le fasi della vita. Ci sono tantissimi riferimenti che risultano infatti incomprensibili per un bambino (anche se l’indicazione è che i bambini abbiano almeno 6 anni), ma questo film potrebbe entrare a far parte, come tanti altri, della storia della vita di una persona ed essere visto e rivisto in momenti diversi, permettendo alle teorie sottese alla vicenda dei due protagonisti di accompagnare ciascuno nella crescita e nella consapevolezza. 

Questo è sicuramente un film che porta con sé bellezza, eleganza e leggerezza e, al contempo, sembra volerci ricordare l’importanza di una dimensione spirituale, di un contatto vero e profondo con il proprio io, “è un mito contemporaneo sulla vita dell’anima che affonda nella filosofia antica, passa dalla psicologia archetipica e arriva al Jazz.” Regalare questa visione così complessa, ma così delicata ed efficace del mondo, è sicuramente un dono enorme. 

Secondo lo stesso Pete Docter, «questo film parla di allargare il proprio punto di vista per pensare in modo più ampio a ciò che la vita può offrirci e a quello che noi possiamo offrire alla vita».

Spero che questo film possa dunque essere fonte di ispirazione per chi deciderà di vederlo e porti alle domande sul significato che ciascuno attribuisce alla propria esistenza. 

Tutte le parti virgolettate sono estrapolate dall’articolo “La Filosofia di Soul. Il Talento e la Vocazione” di Andrea Colamedici, pubblicato sulla rivista Tlon, https://tlon.it/la-filosofia-di-soul/

Per consultare altre fonti è possibile leggere anche l’articolo di Enrico Rossi “SOUL, IL NUOVO FILM PIXAR SU DISNEY+ IL GIORNO DI NATALE”, https://style.corriere.it/spettacoli/cinema/soul-nuovo-film-pixar-disney-natale/, e quello di Federica Lippi “Soul, la vita l’universo e tutto quanto” sulla rivista Fumettologica, https://www.fumettologica.it/2020/12/soul-film-pixar/

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