Quando uno deve essere bisognoso perché l’altro si senta invulnerabile

Le dinamiche nascoste nei rapporti di coppia

Le relazioni sentimentali sono un intreccio complesso di emozioni, bisogni e schemi appresi nel tempo. Tuttavia, alcune dinamiche si ripetono con un copione quasi perfetto, lasciando una persona a inseguire costantemente l’altra, mentre il partner rimane distaccato, freddo e apparentemente immune alle stesse emozioni.

Secondo studi di psicologia relazionale, molte coppie entrano in un tacito accordo in cui uno dei due assume il ruolo del “bisognoso” e l’altro quello dell’”invulnerabile”. Questo squilibrio può generare sofferenza profonda e un senso di inadeguatezza che mina l’autostima di chi si trova sempre a chiedere attenzione e conferme.

In questo articolo esploreremo:

  • Perché alcune persone assumono il ruolo di bisognoso e altre di distaccato.
  • Quali sono le radici psicologiche di queste dinamiche.
  • Come il coaching e il counseling possono aiutare a spezzare questo schema e creare relazioni più sane e autentiche.

Le radici di una relazione sbilanciata: il bisogno di amore e il timore della vulnerabilità

Chi è la persona “bisognosa” nella relazione?

Immagina di essere sempre in attesa: un messaggio che non arriva, una chiamata che tarda, un appuntamento che viene cancellato all’ultimo minuto. Se ti riconosci in questa descrizione, potresti aver assunto il ruolo di chi, nella relazione, ama di più e aspetta costantemente segnali di ritorno.

Le persone che ricoprono questo ruolo tendono a:
✔️ Provare ansia quando il partner è distante o poco presente.
✔️ Sentire il bisogno costante di rassicurazioni.
✔️ Mettere in discussione il proprio valore personale in base all’attenzione ricevuta.
✔️ Trovare difficile stabilire confini chiari per paura di perdere l’altro.

Chi è la persona “distaccata” nella relazione?

Dall’altro lato, c’è chi sembra non aver bisogno di nulla. È il partner che appare sicuro di sé, indipendente, a volte persino freddo o sfuggente. Questa persona può essere difficile da coinvolgere emotivamente e, di fronte a richieste di attenzioni o affetto, potrebbe rispondere con fastidio o distacco.

Le persone che ricoprono questo ruolo tendono a:
✔️ Sentirsi soffocate dalle richieste emotive del partner.
✔️ Evitare situazioni che richiedano impegno affettivo profondo.
✔️ Non essere a proprio agio nel condividere vulnerabilità.
✔️ Trovare difficile dire “ho bisogno di te” per paura di perdere il controllo.

Ma perché si crea questo equilibrio così sbilanciato?

Le radici di questa dinamica spesso affondano nell’infanzia. Chi oggi è distaccato e sfuggente probabilmente ha imparato presto che i suoi bisogni emotivi non erano ben accetti. Da bambino, gli è stato insegnato che “essere forti” significava non mostrare emozioni e che dipendere dagli altri fosse segno di debolezza.

Chi invece è oggi bisognoso e insicuro potrebbe essere cresciuto in un ambiente in cui l’amore era instabile o condizionato. Per questo, ha imparato a rincorrere l’affetto, temendo costantemente l’abbandono.


Come riconoscere se sei intrappolato in questo schema

Se ti senti sempre l’anello debole della relazione, chiediti:
🔹 Mi sento costantemente in ansia quando il mio partner non mi risponde subito?
🔹 Tendo a sacrificare i miei bisogni pur di non perdere la relazione?
🔹 Sento di dover sempre “provare” il mio valore per essere amato?

Se invece ti identifichi nella figura distaccata, chiediti:
🔸 Mi infastidisce quando il mio partner chiede attenzioni?
🔸 Ho paura che, mostrando il mio bisogno di affetto, potrei perdere il controllo?
🔸 Trovo difficile esprimere sentimenti profondi senza sentirmi a disagio?

Se hai risposto “sì” a molte di queste domande, potresti essere bloccato in questo schema relazionale.


Come il coaching e il counseling possono aiutarti a uscire da questo ciclo

La buona notizia? Questo schema non è una condanna a vita. Con il giusto supporto, è possibile trasformare il proprio modo di vivere le relazioni e costruire connessioni più equilibrate.

1. Prendere Consapevolezza

Il primo passo è riconoscere che questa dinamica esiste. Il coaching e il counseling ti aiutano a identificare i meccanismi inconsci che ti portano a ripetere lo stesso modello nelle relazioni.

2. Lavorare sull’autostima e sull’indipendenza emotiva

Per la persona bisognosa, il percorso consiste nel riscoprire il proprio valore senza dipendere dall’approvazione dell’altro. Attraverso esercizi di coaching mirati, si lavora sulla costruzione di un senso di sicurezza interiore.

Per la persona distaccata, il lavoro è focalizzato sulla capacità di aprirsi emotivamente senza temere di perdere se stessa. Attraverso tecniche di counseling, si impara a riconoscere e accettare i propri bisogni emotivi.

3. Stabilire confini sani

Un altro passo fondamentale è imparare a dire “no” senza paura e “sì” senza sentirsi in pericolo. Questo significa stabilire confini chiari che rispettino il proprio spazio emotivo senza cadere nell’eccesso di chiusura o dipendenza.

4. Riprogrammare le credenze limitanti

Molte delle nostre difficoltà nelle relazioni derivano da credenze radicate nell’infanzia. Il coaching trasformativo aiuta a sostituire convinzioni come:
❌ “Se mostro il mio bisogno, perderò valore.”
❌ “Per essere amato, devo sempre inseguire l’altro.”
✔️ Con nuove credenze più funzionali:
✅ “Esprimere il mio bisogno non mi rende debole, ma umano.”
✅ “Posso essere amato senza dover lottare per esserlo.”


Conclusione: il momento di rompere il circolo vizioso

Ogni persona merita di vivere relazioni sane, basate sulla reciprocità e sull’autenticità. Se ti sei riconosciuto in questa dinamica, sappi che il cambiamento è possibile.

🔹 Puoi smettere di inseguire chi non ti dà il posto che meriti.
🔹 Puoi imparare a esprimere i tuoi bisogni senza paura.
🔹 Puoi costruire relazioni in cui nessuno debba essere “bisognoso” per far sentire forte l’altro.

🚀 Vuoi iniziare un percorso di coaching per trasformare le tue relazioni e riscoprire il tuo valore? Contattami per scoprire come possiamo lavorare insieme per costruire connessioni più sane e autentiche.

Ipotesi per un percorso Alchemico: trasformare il dolore in consapevolezza

Qual è il percorso alchemico profondo e trasformativo, ispirato alla visione di Gianpaolo Giacomini e alla sua “Alchimia delle Emozioni”, che consente di affrontare e trasmutare le 6 ferite emozionali primarie (rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento, ingiustizia, separazione) attraverso un lavoro evolutivo e consapevole su corpo, anima e coscienza?